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Tre foto del 2020 che non dimenticheremo mai

Il Time, storico magazine newyorkese, ha scelto cento foto simboliche per ricordare l’anno che sta per volgere al termine. Il 2020 troverà un posto di tutto rilievo nei libri di Storia: quella che abbiamo vissuto è la prima Pandemia nell’era del digitale e della globalizzazione.

Le epidemie non sono di certo un fenomeno nuovo, ma nessuno di noi avrebbe immaginato che il nostro tempo, segnata dal dibattito sull’intelligenza artificiale avrebbe visto strade deserte e ingressi contingentati al supermercato.

Ovviamente potremmo anche parlare di quanto la pandemia abbia accelerato l’utilizzo della tecnologia nelle nostre vite quotidiane, di quanto possa essere l’occasione per rivedere alcuni elementi critici della nostra società e di come l’approdo ad un vaccino anti Covid in termini tanto rapidi sia un risultato straordinario in termini scientifici.

Come GreenGo consulting abbiamo scelto tra le TOP100 del Time tre foto, immagini che ci hanno particolarmente colpito e che hanno suscitato i noi riflessioni su ciò che abbiamo vissuto e su ciò che affronteremo.

VENEZIA DESERTA

Questa foto, scattata da Lorenzo Meloni per Magnum Photos, ritrae Piazza San Marco deserta. Non potevamo non mettere una città italiana in questa personale classifica. La foto colpisce perché prima della pandemia il grande dibattito attorno al capoluogo veneto verteva sul contingentamento dei flussi turistici. Passare dalla minaccia rappresentata dall’eccessivo afflusso di turisti alle calli vuote e silenziose è stato un grande shock, la rappresentazione della costante lotta di Venezia contro il tempo. Per la città lagunare il 2020 è stato però anche l’anno dell’entrata in funzione del MOSE, sistema di dighe mobili che ha retto le prime prove ma di cui dobbiamo attendere il completamento. In poche parole Venezia tra sviluppo sostenibile, necessità di tutelare la bellezza ed equilibrio tra uomo e ambiente rappresenta appieno le sfide del futuro.

IL CIELO ROSSO DELLA CALIFORNIA

Uno scenario post apocalittico sopra San Francisco. Dal celebre “California Dreaming” all’incubo il passo è segnato dalle fiamme che hanno divorato 1,6 milioni di ettari nello stato della West Coast, provocando morte e distruzione. Il fenomeno del cielo rosso è dovuto ai detriti e alla cenere nell’atmosfera, che permettono solo a certe lunghezze d’onda, come quella del rosso, di farso spazio nell’aria. La California è l’emblema del cambiamento di climatico e della fragilità del nostro ecosistema, del dramma rappresentato dalla siccità, dai suoi effetti devastanti sull’agricoltura. Abbiamo scelto questa immagine anche perché dal 7 dicembre l’acqua è diventato un prodotto finanziario mediante l’introduzione di futures nel Chicago Mercantile Exchange, dove il prezzo riferimento è proprio quello sui diritti dell’acqua in California, regione in cui da tempo la gestione delle risorse idriche manifesta tutta la sua criticità.

GLI ABBRACCI AL TEMPO DEL COVID

Questa immagine, catturata dal Al Bello per Getty Images, è stata scattata a New York, ma simboleggia uno dei tanti abbracci mediati da misure di protezione al tempo del COVID. Stanza degli abbracci, Tunnel degli abbracci, le varianti con cui questa modalità di contatto viene chiamata sono molteplici, ma la sostanza è la stessa: il COVID oltre a minare la nostra salute fisica ha scavato solchi profondi a livello sociale e relazionale. Ma non è l’unica riflessione che ci sovviene vedendo questa immagine. Tra mascherine, packaging per il delivery e utilizzo di plastica o affini per rispondere all’emergenza COVID, la pandemia accompagna alla risoluzione delle problematiche sanitarie anche la massima attenzione alle tematiche della sostenibilità. La crisi COVID farà diminuire l’attenzione sui problemi dell’ambiente e sul corretto utilizzo delle risorse? Noi crediamo di no e a suffragio di questa tesi arriva anche la finanza. Mai come a partire da febbraio 2020 i mercati finanziari hanno scommesso sui titoli ESG leader, aumentando in maniera significativa il divario con gli ESG laggards.

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